sherlock-holmes

*Appassionato di crimini.. e delle indagini sui fatti > "Passionate crimes and private investigations".. Cerco di analizzare e Ricostruire i fatti di un Crimine e cio' che scrivo si fonda sull' Approfondimento dei Ragionamenti ((Alto Raziocinio accompagnato altresi' da uno spiccato Intuito e Sensitivita'( tra empatia e telepatia ),che pur con mia meraviglia ma nello stesso tempo compiacimento per queste doti, mi ritrovo avere.. e che spesso fanno la Differenza..)), sui Fatti Reali di un Delitto, sugli Indizi, sui Depistaggi, sui Comportamenti, sui Dettagli, ecc. e coi soli Elementi e Dati Oggettivi che grazie ai Media e Internet ci possono venire divulgati... *S.H: "Nella matassa incolore della vita scorre il filo scarlatto del delitto, noi abbiamo il dovere di dipanarlo, isolarlo e tirarlo fuori da capo a fondo".... // buon ragionamento da Grisdi..fausto boccaleoni >Blogger - https: //ricostruzionedelitti-indiziari.blogspot.com //www.blogger.com/blogger.g?blogID=7107506867166801046#allposts.. ........................
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venerdì 23 giugno 2023

@(media Crimes)>"DELITTO LILLY"... BRUZZONE, RIgettata l'Archiviazione dal GIP, Continuano Le Indagini x Omicidio... CONSIDERAZIONI DELLA CRIMINOLOGA e Riepilogo Tappe Del Giallo...

Caso Resinovich, Bruzzone: quando è morta Lilly e perché potrebbe rimanere un mistero per sempre...  La criminologa sulle nuove indagini per omicidio: bisogna capire dove è rimasta per 18 giorni. Cosa significa l’assenza di indagati... 




Trieste, 17 giugno 2023- 

*Caso Liliana Resinovich: le indagini oggi proseguono per omicidio volontario, senza indagati. Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense: che cosa le suggerisce la combinazione di questi due elementi? “L’omicidio è un reato che il gip ha ipotizzato per consentire una serie di passaggi tecnici ulteriori. L’assenza di indagati significa che al momento non ci sono assolutamente elementi per puntare il dito verso qualcuno. Neanche in ipotesi”. Quando è morta Liliana Resinovich??.. “L’epoca della morte è da collocare tra il 2 e il 3 gennaio. La mancata ricrescita dei peli? Se è sopravvissuta per 18 giorni nessuno può escludere che si sia depilata lei stessa. Tracce di sapone e di colazione? Stesso ragionamento, non è detto che si riferiscano al 14 dicembre 2021. In sostanza, non sono elementi che bloccano la morte al giorno della scomparsa”. La terza via: un’aggressione verbale e la morte... L’amico Fulvio Covalero aveva ipotizzato un’aggressione verbale che potrebbe aver provocato la morte per scompenso cardiaco acuto. “Veramente ne ho parlato per prima in tv – ricorda Bruzzone, che ha seguito il giallo di Trieste dalle battute iniziali -. Ho sempre pensato che questo fosse uno scenario possibile. Che Liliana Resinovich si sia allontanata da casa, possibilmente per prendere una decisione che non aveva così tanto sedimentato, a ridosso di questo famoso fine settimana che avrebbe dovuto dare inizio a una nuova vita con Claudio Sterpin. Possa quindi essere rimasta con qualcuno che l’ha in qualche modo aiutata per un periodo di diversi giorni fino al 2/3 gennaio. Quando una discussione particolarmente animata potrebbe averle causato un malore. Questo soggetto, impaurito dall’idea di avere conseguenze, avrebbe allora inscenato quello che tutti sappiamo”. La testa chiusa in due buste di plastica, il corpo in due sacchi da rifiuti. “Se è stato possibile la donna forse respirava poco perché stava morendo”. Cosa penso dell’omicidio volontario”... Ma proprio la scena del ritrovamento lascia dubbi alla criminologa sull’ipotesi dell’omicidio. “Uccidere qualcuno con quel tipo di sacchetti da spesa che sono stati trovati è impossibile. Perché se c’era una resistenza attiva, bastava una manata, un’unghiata per romperli. Sono un velo. Questo quindi presuppone che la persona sia in una condizione già di minorata difesa”. Gli esami tossicologici non hanno trovato tracce di sostanze sospette... 

*DAL QUOTIDIANO "IL PICCOLO"(TS): 

GIALLO DI TRIESTE : Bruzzone e la riapertura del caso Resinovich: «Chi ha nascosto o aiutato Lilly prima della morte?» Per la criminologa Bruzzone resta questo l’interrogativo chiave. “Ci sono tanti aspetti che vanno ancora chiariti”... Vista la situazione, non è detto che facendo nuove indagini e acquisendo nuovi elementi, si sposti il quadro generale e si giunga a conclusioni diverse da quelle indicate dalla Procura». La psicologa forense e criminologa investigativa Roberta Bruzzone ha seguito il caso di Liliana Resinovich fin dal primo giorno. Resta costantemente aggiornata sulla vicenda e nel primo pomeriggio di ieri conosceva già i dettagli sulla decisione del gip. Come valuta il supplemento di indagini disposto dal giudice?.. Il gip è entrato nel merito su tutta una serie di aspetti, alcuni più rilevanti di altri, come quello di stabilire in maniera inequivoca l’epoca della morte. Le conclusioni a cui sono giunti i consulenti della Procura in tal senso sono condivisibili: il rigor mortis, i tessuti integri, la salma che non presenta alcun tipo di esposizione ad agenti atmosferici sono tutti dati coerenti con una morte che difficilmente poteva essere collocata oltre la notte tra il 2 e il 3 di gennaio 2022. Sicuramente Liliana non può essere rimasta in quel boschetto dal giorno della sua scomparsa al ritrovamento del cadavere, quindi o qualcuno con una tecnica che non è ancora nota in ambito medico legale è riuscito a bloccare la putrefazione del corpo, ma non ci sono segni di congelamento, o credo l’aspetto più interessate su cui indagare, e su cui anche il gip si è concentrato, è capire dove questa donna sia stata dal giorno della sua scomparsa a quando è morta. Chi l’ha trattenuta o aiutata? Non ha vissuto in condizioni di segregazione: ha mangiato, era pulita, si è lavata. Un mistero»... Quali altri aspetti a suo avviso vanno ancora chiariti? «Ci sono tanti aspetti che vanno ancora chiariti, anche dettagli, come il cambio della serratura dell’alloggio di via Verrocchio, su cui mi sono più volte scontrata con Sebastiano Visintin. Lui dice che la serratura di casa è stata cambiata dagli agenti della Squadra mobile, ma quando mai la polizia cambia una serratura? Mi sembra strano che i poliziotti si mettano a cambiare una serratura, sarebbe la prima volta». Come valuta le recenti rivelazioni di Claudio Sterpin sulla cantina e sulla soffitta? Anche il gip chiede di approfondire questo elemento. «Forse era meglio se ne riferiva prima». Reputa significativo che il fascicolo ora sia aperto per omicidio, e non più per sequestro di persona?. «Il cambio dell’ipotesi di reato serve per consentire una serie di accertamenti, lo ritengo esclusivamente un passaggio tecnico». 

La Procura non aveva iscritto nessuno sul registro degli indagati. Neppure il gip ha dato disposizioni in tal senso. A suo avviso, per dare la possibilità alle persone su sui vengono disposti degli accertamenti di essere assistiti da un legale, era corretto procedere diversamente? «Evidentemente non ci sono gli estremi per farlo, e questo è un segnale non di poco conto. Perché evidentemente l’ipotesi omicidiaria, per quanto il gip non la escluda, non è l’unica variabile. Altrimenti, quantomeno, visto che indica di fare comparazioni, approfondimenti, di risentire dei testi, il giudice poteva chiedere al pm di iscrivere un soggetto sul registro degli indagati. Se non lo fa, vuol dire che ha compreso che la situazione è ingarbugliata e che ci sono degli aspetti che sotto il profilo logico non tornano, da approfondire, ma evidentemente non ha la possibilità di puntare il dito verso qualcuno. Quindi, correttamente non lo fa». Cosa si aspetta ora? «Non è la prima volta che viene rigettata una richiesta di archiviazione, vengono fatte ulteriori indagini e si arriva alla stessa conclusione. Non mettiamo il carro davanti al buoi, non è detto che anche acquisendo nuovi elementi si sposti il quadro generale». La pista battuta è stata quella sentimentale. Qualcuno sostiene un’alternativa sia quella economica. La ritiene fondata? «Quello sentimentale è sembrato fin da subito l’elemento più critico nella vita di Liliana. La pista dei soldi non mi sembra così interessante, non si parla di cifre che cambiano la vita di una persona, e mi pare strano, nell’ipotesi di un omicidio, che qualcuno si metta da architettare qualcosa di così arzigogolato per cifre simili». Nell’ipotesi dell’omicidio, lei ha maturato dei sospetti nei confronti di qualcuno? «Il problema è collocare un’altra persona, assieme a Liliana, su quella scena. Con gli elementi dei quali disponiamo ora è complicato. Sono 25 anni che faccio questo lavoro e non mi piace illudere nessuno: qui il problema è dimostrare che si tratta di un omicidio... 

*DAL QUOTID.TRIESTEPRIMA.IT : 20/06/2023( 30 gennaio 2022)...

 Si indaga per omicidio, ecco la svolta nel caso Resinovich: i fatti da quel maledetto 14 dicembre ad oggi... Tutti i passaggi dalla giornata in cui sparisce Lilly fino agli esiti sugli ultimi test, la consulenza che parla del decesso avvenuto alcuni giorni prima del ritrovamento, il marito Sebastiano ascoltato in Procura, gli insetti sul cadavere di Liliana ma assenti nella relazione finale e la clamorosa decisione del gip Luigi Dainotti di respingere la richiesta di archiviazione avanzata invece dalla procura giuliana. Le persone sentite, il dolore della famiglia e tutto ciò che ha trasformato la sua scomparsa in uno dei casi di cronaca dell'anno. TRIESTE - Il gip del tribunale di Trieste Luigi Dainotti ha deciso che il caso di Liliana Resinovich, la donna triestina di 63 anni scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere, all'interno di due sacchi neri nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, il 5 gennaio del 2022, deve andare avanti. Il fascicolo di indagine (che rimane in mano al pubblico ministero Maddalena Chergia) oggi è aperto per omicidio volontario. Da parte del gip 25 richieste alla procura, tra cui indagare di più sui soggetti attenzionati fino ad oggi, oltre a nuovi spunti investigativi. A presentare l'opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dalla procura erano stati sia il marito di Liliana, Sebastiano, che il fratello Sergio e la nipote Veronica. Il 5 giugno scorso, a porte chiuse, il gip aveva ascoltato le parti per circa tre ore. Il caso, dopo la decisione del gip, va avanti e continua a tenere con il fiato sospeso l'Italia. L'opinione pubblica non ha mai creduto al suicidio, tesi che invece era stata portata avanti con decisione dalla Procura della Repubblica giuliana. Fino alla svolta. Di seguito pubblichiamo il resoconto di quanto avvenuto dalla serata di lunedì 13 dicembre 2021 fino all' 11 giugno 2023. Molte delle informazioni pubblicate le abbiamo riportate come sostenute dai protagonisti.
 
Nella cronologia c'è da sapere che le perlustrazioni nelle zone impervie non partono immediatamente e che alcune mosse d'indagine sembrano giungere in ritardo (comunque potremmo non essere a conoscenza di alcuni retroscena investigativi) o quantomeno dopo molti giorni rispetto alla scomparsa di Liliana. Sono numerose le persone ascoltate dalla Mobile, compreso personale titolare delle attività alle quali Sebastiano forniva i suoi servizi di arrotino...

LUNEDI 13 DICEMBRE... Sebastiano Visintin e Liliana Resinovich cenano da amici "in partenza". Durante la serata Sebastiano gira un video in cui si vede Liliana. Lei ha sempre lo sguardo abbassato. 

MARTEDI 14 DICEMBRE... Sebastiano sostiene che Liliana si sia svegliata alle 6. Subito dopo Liliana avrebbe messo su una lavatrice. Sebastiano dice di essere uscito di casa verso le 8 per andare a fare alcune commissioni (ha un laboratorio artigianale di affilatura di coltelli e sostiene che quella mattina aveva cinque consegne da fare. Un lavoro che gli permette, secondo lui, di arrotondare il mese di pensione) e un giro in bicicletta per provare una GoPro nuova. Poco dopo le 8: Claudio Sterpin manda un messaggio WhatsApp al numero di Liliana. Il testo è "Cambg" che in molti osservatori propendono per essere l'acronimo di "Ciao amore mio buon giorno". Ore 8:22 Liliana telefona a Claudio Sterpin. Lei avrebbe detto: “Devo passare al negozio della Wind in via Battisti, arriverò a casa tua verso le 10”. Ore 9:30 Il fratello Sergio manda un messaggio a Lilliana. "Buongiorno come xe? Oggi bel tempo, no me riva nessun messaggio. Dovarò protestar". Nessuno risponde. Ore 10:30 circa Claudio Sterpin telefona a Liliana per la prima volta. Nessuna risposta. Ore 11:30 circa Claudio Sterpin telefona a Liliana per la seconda volta. Nessuna risposta. Ore 12 circa Claudio Sterpin si reca al negozio della Wind in via Battisti. “Non l’abbiamo vista” così i dipendenti. Pomeriggio (imprecisato) Claudio Sterpin telefona a Liliana per la terza volta. Risponde il marito Sebastiano e la telefonata cade nel vuoto poco dopo. Claudio avvisa una coppia di vicini di casa di Sebastiano, entrambi ex rappresentanti delle forze dell'ordine. Anche Sergio nel pomeriggio telefona e risponde Sebastiano. Lì, in quel momento, c'è anche la coppia che è andata a sincerarsi della situazione. Ore 22:45 Sebastiano firma la denuncia di scomparsa di Liliana. Anche la coppia di amici che convince Sebastiano a presentare la segnalazione viene ascoltata. 
Nella denuncia Sebastiano menziona il cellulare di Liliana. Poi emergerà che ce ne sono due.

Mercoledì 15 dicembre Ore 9 Su suggerimento della coppia di amici di Sebastiano, Claudio Sterpin si reca in questura a deporre spontanea testimonianza sul rapporto che aveva con Liliana. Viene ascoltato dalla Squadra Mobile. 

Giovedì 16 dicembre Ore 16:43 - Marina Pianella pubblica il primo appello su Facebook relativo alla scomparsa di Liliana. “Lilli è uscita di casa la mattina del 14 dicembre ed è scomparsa, zona San Giovanni di Trieste. Generalmente gira in bus, puó essere ovunque. Parlava che sarebbe andata in cimitero prima di Natale (il cimitero è il luogo dove ad agosto incontra, dopo tanto tempo, Claudio Sterpin). La polizia è stata allertata. Qualcuno l'ha vista? Aiutateci Vi prego, condividete!!. il post fa 696 condivisioni... 

Venerdì 17 dicembre Ore 19:50 Fulvio Covalero, amico di lunga data, informa la redazione di TriestePrima della scomparsa di Liliana. 

Domenica 19 dicembre Dal cellulare di Liliana vengono effettuate tre telefonate verso il numero di telefono di Claudio Sterpin. La prima è alle 14:29, poi ai 31 e l'ultima ai 32. 

Martedì 21 dicembre Ore 11 circa TriestePrima pubblica la notizia della scomparsa. La redazione parla con la questura. Poi due telefonate: Soccorso Alpino e vigili del fuoco dicono di non essere a conoscenza della scomparsa della donna. Ore 19 circa TriestePrima pubblica la prima intervista mai realizzata da Sebastiano Visintin con gli organi di informazione. A realizzarla, nel pomeriggio, è Stefano Pribetti. 

Mercoledì 22 dicembre In prima serata Chi l’ha visto lancia il suo appello televisivo e manda in onda la registrazione dell’intervista realizzata a casa di Sebastiano Visintin. La redazione ascolta in diretta la testimonianza del fratello di Liliana, Sergio Resinovich. La testimone di San Giovanni ( vedi 2 gennaio) va a deporre in questura. 

Giovedì 23 dicembre Ore 14: 15 La Squadra Mobile acquisisce i due cellulari di Liliana e un estratto conto bancario rinvenuto in un cassetto di un comodino di camera sua. 
Viene ritrovata la borsetta con portafogli e occhiali all’interno di un armadio della camera da letto della coppia. E' la borsa con le mappe, di Alviero Martini. modello da poco meno di 200 euro. 

Venerdì 24 dicembre Pomeriggio fino le 19 Partono alcune ricerche nella zona del Cacciatore, fino al Ferdinandeo. Vengono impegnati il Soccorso Alpino e i vigili del fuoco dopo una segnalazione di alcune grida. 

Domenica 26 dicembre Fulvio Covalero pubblica sul suo profilo Facebook quanto segue: “Continuo a non credere al allontanamento volontario ma non volendo lasciare nulla di intentato staimattina scenderò da monte spaccato lungo la "strada romana" finoi alla stazione di Guardiella. Se martedì 14 dicembre non è stata vista scendere per via Damiano Chiesa potrebbe essere salita.ma ripeto, ci credo poco”. Quel giorno si incontra con Claudio Sterpin. 

Mercoledì 29 dicembre Ore 9 fino alle 13 Partono ricerche di Liliana nella zona di via Capofonte fino a via Alfonso Valerio. 

Venerdì 31 dicembre Iniziano a girare le voci di una possibile testimone che avrebbe visto Liliana la mattina del 14 dicembre nella zona di San Giovanni. 

Domenica 2 gennaio La testimone è la fruttivendola di San Giovanni. La sua attività è in via San Cilino. "Lho vista la mattina del 14 dicembre tra le 8 e le 9 davanti al negozio, è passata velocemente, camminando con la testa bassa ed era vestita con abiti di colori scuri". Iva non ricorda se la sessantatreenne avesse con sé la borsetta, quella trovata nell'armadio della camera da letto qualche giorno dopo la sua scomparsa. Liliana porta la borsetta a sinistra. La sera poco prima delle 23 Fulvio Covalero apre la pagina Facebook Lilly. lungo la "strada romana" finoi alla stazione di Guardiella. Se martedì 14 dicembre non è stata vista scendere per via Damiano Chiesa potrebbe essere salita.ma ripeto, ci credo poco”. Quel giorno si incontra con Claudio Sterpin. 

Mercoledì 29 dicembre Ore 9 fino alle 13 Partono ricerche di Liliana nella zona di via Capofonte fino a via Alfonso Valerio. 

Venerdì 31 dicembre Iniziano a girare le voci di una possibile testimone che avrebbe visto Liliana la mattina del 14 dicembre nella zona di San Giovanni. 

Domenica 2 gennaio La testimone è la fruttivendola di San Giovanni. La sua attività è in via San Cilino. "Lho vista la mattina del 14 dicembre tra le 8 e le 9 davanti al negozio, è passata velocemente, camminando con la testa bassa ed era vestita con abiti di colori scuri". Iva non ricorda se la sessantatreenne avesse con sé la borsetta, quella trovata nell'armadio della camera da letto qualche giorno dopo la sua scomparsa. Liliana porta la borsetta a sinistra. La sera poco prima delle 23 Fulvio Covalero apre la pagina Facebook Lilly. "Ho aperto questa pagina per concentrare qui tutte le informazioni e le testimonianze su Liliana Resinovich uscita da casa il 14 dicembre 2021 senza dare più notizie". 

Martedì 4 gennaio Claudio Sterpin esce allo scoperto dopo l'anonimato richiesto nelle prime settimane. "Temo sia successo qualcosa di brutto e di dover ricordare e basta. Se uno ha voluto nascondere qualcosa in Carso non lo trova più nessuno, ci sono tanti di quei buchi senza fondo per cui può sparire una persona per sempre". 

Mercoledì 5 gennaio In mattinata Claudio Sterpin si reca in questura. Lo stesso farà Sebastiano Visintin nel pomeriggio, tra le 14:25 e le 15:35. Poco dopo all'interno del parco dell'ex ospedale psichiatrico viene ritrovato il corpo di Liliana Resinovich. E' avvolto in due sacchi neri, uno alla testa e uno ai piedi. Le prime fonti raccolte da TriestePrima sul posto dicono che "il cadavere non puzza. Non sembra essere lì da tanto tempo". Grande spiegamento di forze. Arriva il medico legale Fulvio Costantinides e il pubblico ministero, Maddalena Chergia. Nessuno, al di fuori degli addetti ai lavori, vede il cadavere di Liliana. 

Venerdì 7 gennaio La Procura conferisce l'incarico dell'esame autoptico al dottor Fulvio Costantinides. Né il fratello Sergio, né il marito di Liliana vengono convocati per il riconoscimento del corpo. La sera Fulvio Covalero organizza una passeggiata nel rione per ricordare Liliana. Per la conferma sul cadavere manca solo l'ufficialità. 

Sabato 8 gennaio Il dottor Fabio Cavalli esegue la Tac. Ufficialmente l'esame non produrrà elementi idonei ad orientare le indagini.

Martedì 11 gennaio Il fratello Sergio e il marito Sebastiano riconoscono il corpo di Liliana. Gli esiti dell'autopsia dichiarano che è morta a causa di uno "scompenso cardiaco acuto". Questa la causa del decesso. Secondo il medico legale Fulvio Costantinides "non sono stati rilevati traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso". 

Mercoledì 12 gennaio Il magistrato titolare del procedimento, Sostituto Procuratore dott.ssa Maddalena Chergia, emette il nulla osta al seppellimento della salma. La Procura vieta la cremazione del corpo. 

Sabato 15 gennaio Emerge il particolare della borsetta vuota rinvenuta nel luogo del ritrovamento del cadavere. 

Martedì 25 gennaio Al cimitero di Sant'Anna si svolgono i funerali di Liliana Resinovich. Partecipano poche persone, la cerimonia si svolge in forma privata. La navata si spacca in due, con Sebastiano da un lato (e fuori assediato dai cronisti) e il resto della famiglia dall'altra. 

I famigliari appendono uno striscione all'entrata del cimitero. 

Venerdì 28 gennaio Vengono disposti altri esami presso il Gabinetto della Polizia Scientifica di Padova. Vanno analizzate possibili impronte papillari latenti sia sui sacchi neri che su una bottiglia contenente del liquido. Anche lo stesso liquido va analizzato il 3 febbraio. 

Sabato 29 gennaio Fulvio Covalero si reca sul luogo del ritrovamento del corpo di Liliana e raccoglie la coperta termica rimasta lì dal 5 gennaio. La Squadra Mobile acquisisce il computer e il tablet di Liliana per successive copie informatiche utili alle indagini. Si scava nella vita informatica e social della sessantatreenne. 

Mercoledì 2 febbraio Claudio Sterpin viene sentito in questura a causa di una lettera, consegnata a Gabriella e Salvatore (i due vicini di casa di Sebastiano), dove all'interno avrebbe scritto la sua ricostruzione dei fatti. C'è irritazione negli ambienti investigativi per questo fatto. Emerge il particolare della borsa di Alviero Martini (quella ritrovata dalla polizia nell'armadio della camera da letto di Sebastino e Liliana) che la sessantatreenne non porta il giorno della scomparsa. La porta però fino a poco prima. L'occasione è un video pubblico su YouTube ed è la registrazione della conferenza di presentazione del libro sui 50 anni dell'associazione sportiva San Lorenzo, volume al quale ha contribuito fotograficamente Sebastiano. 

Giovedì 3 febbraio Presso il Gabinetto Interregionale della Scientifica di Padova vengono effettuati i primi esami non ripetibili. Si tratta delle analisi sui due sacchi neri e sulla bottiglia, ritrovata vicino al corpo di Liliana il 5 gennaio. 

Martedì 8 febbraio Spunta un cordino, un guanto nero elastico e il prelievo del liquido da uno dei due sacchi neri. Sono queste le principali novità emerse nei giorni che precedono l'11 febbraio, data in cui presso la Polizia Scientifica di Milano verranno svolti ulteriori esami non ripetibili. La lista è corposa: c'è il reggiseno indossato da Liliana, i due "sacchetti Conad" trovati sulla testa della donna (che per la prima volta mostrano una marca), una canotta rosa, la mascherina chirurgica e le mutande. Verranno effettuati soprattutto tamponi.
Questi test previsti rivelano una particolarità interessante. I reperti 1 e 9 sono i teli neri "per asporto rifiuti". Da uno dei due (non si sa se quello usato per parte superiore del corpo o quella inferiore) spunta la necessità per gli investigatori di effettuare un "prelievo liquido". Inoltre, tre delle quattro "operazioni tampone" (anche sul bordo, per individuare eventuali tracce) si concentrano proprio sul telo numero 1. Tamponature sono previste anche sulle chiavi di casa di Liliana (quelle di riserva), e sotto le unghie. Infine, tamponi anche per il tappo e il beccuccio della bottiglietta trovata vicino al corpo della Resinovich. 

Venerdì 11 febbraio Alle 9 sono stati effettuati i test a Milano. Il fratello di Liliana, tramite l'avvocato trevigiano Luigi Fadalti, ha depositato via Pec e presso la Procura giuliana un promemoria dall'impianto accusatorio. Nel testo, sul quale gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, c'è la versione dei fatti secondo il Resinovich. Secondo la famiglia Liliana è stata uccisa. 

Lunedì 14 febbraio Parenti ed amici si sono dati appuntamento sulla tomba di Liliana per commemorare il triste anniversario della sua scomparsa. Oggi ricorrono esattamente due mesi da quel maledetto 14 dicembre. "Se al terzo mese dopo la sua scomparsa saremo ancora in alto mare sono pronto a chiamare a raccolta le televisioni sulla tomba di Liliana. Ci metteremo con lo striscione e chiederemo verità e giustizia" queste le parole di Claudio Sterpin. Nel pomeriggio Sergio Resinovich revoca l'incarico all'avvocato Fadalti. Non era andata giù l'uscita televisiva in cui Fadalti aveva rivelato alcuni dettagli del promemoria. 

Mercoledì 16 febbraio Emerge la rivelazione dei codici del conto corrente di Liliana che li avrebbe nascosti, dietro ad un quadro nella camera da letto di via Verrocchio, all'insaputa di Sebastiano. Un "piccolo" particolare è che quel foglietto, secondo a quanto sostiene il fratello Sergio, è sparito. Durante la trasmissione Chi l'ha visto spunta la figura del figlio di Sebastiano, Piergiorgio. "Con Liliana avevamo un rapporto neutro - dice il figlio - saluti e rispetto, non la vedo da tre anni. Ovviamente sono sconvolto, è un mese che non dormo. Nessuno sa niente, non siamo noi Csi - continua - è un mese che non dormo. E' una cosa ufologica per tutti. Siamo il giallo del 2022, siamo in tutto il mondo, in Sudamerica, in Giappone". 
La famiglia Resinovich affida l'incarico all'associazione Penelope. I legali saranno Federica Obizzi e Nicodemo Gentile. "Sergio ha avuto bisogno di parlare con la Procura. Ha raccolto delle confidenze dalla sorella e le ha consegnate in modo sincero. Sono elementi di fatto, non c'è nessun movente, sono elementi grezzi che la Procura poi andrà ad elaborare. Non ci sono indagati". 

Venerdì 18 febbraio L'associazione Penelope nomina i consulenti che lavoreranno all'autopsia psicologica. Si tratta della genetista Marina Baldi, del medico legale Alberto Furlanetto e della laziale Gabriella Marano, criminologa e antropologa forense. I legali: "Si inizia prima possibile". Nel frattempo interviene anche il questore Irene Tittoni: "Caso molto complesso, stiamo lavorando". 

Giovedì 10 marzo Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo parla di "piccoli progressi. Le forze in campo stanno facendo il massimo. Sono in contatto quotidiano con loro, ma fino a quando il quadro non ci è chiaro abbiamo deciso di autoconsegnarci al silenzio". 

Sabato 12 marzo Sul cordino che stringeva i due sacchetti intorno al collo di Liliana sono state trovate tracce del suo dna. Sullo stesso cordino sono stati trovati residui di Dna ma "troppo deboli per essere ricondotti ad un'altra persona". Nel frattempo alcuni organi di informazione parlano del suicidio come la pista sempre più concreta. 

Martedì 22 marzo L'esito degli esami tossicologici dice che Liliana nei momenti precedenti al decesso non aveva assunto né droghe, né farmaci. Le indagini proseguono. 

Giovedì 7 aprile In occasione della puntata del 6 aprile di Chi l'ha visto la celebre trasmissione afferma che su uno dei sacchi neri in cui è stato ritrovato il corpo di Liliana sia stata rilevata un'impronta. Gli investigatori nel frattempo sono al lavoro sulle suole delle scarpe per rilevare una eventuale presenza di terriccio del boschetto dell'ex Opp a San Giovanni, e capire se la donna abbia raggiunto il luogo con le sue gambe o se vi sia stata portata in seguito...

Sabato 9 aprile La Procura smentisce la presenza di un'impronta su uno dei sacchi neri. Inoltre, il Dna ritrovato sul cordino non è né di Sebastiano (il marito), né di Claudio (l'amico) e né del vicino di casa. Tutti e tre, infatti, erano stati sottoposti a test. 

Giovedì 21 aprile Spunta la presenza di una presunta lettera che Liliana avrebbe scritto ma che sarebbe svanita nel nulla. Gli inquirenti continuano il lavoro sul fascicolo ufficialmente aperto per sequestro di persona. Nell'indagine non ci sono indagati. Non vi sono conferme sulla lettera. 

Giovedì 26 aprile Nel giorno in cui Liliana avrebbe compiuto 64 anni viene depositata la consulenza botanica. "I reperti analizzati sembrano indicare un probabile legame con la vegetazione e suolo del ritrovamento e delle vie di accesso ad esso. Sembra plausibile che il materiale aderente alle scarpe, in particolare quello della scarpa destra, sia stailo raccolto dalla Resinovich Liliana sul lastricato pedonale che costeggia l'ultimo tratto di via Weiss prima dell'imbocco al sito di ritrovamento. Dirimente la presenza di una samara di acero aderente alla parte anteriore della suola, che per aderire deve essere stata calpestata su una superficie rigida, come ad esempio quella della pietra del camminamento a fianco di via Weiss. Così vale per altri frammenti dei reperti, come l'ala del frutlo di tiglio. Nel periodo del ritrovamento, in corrispondenza di giorni di maltempo e ventosi, questo tipo di materiale vegetale si accumula comunemente sulla strada e sul camminamento prospiciente, ed è stato rilevato anche durante i sopralluoghi effettuati in febbraio ed aprile. Anche la foglia di edera rinvenuta nel reperto è compatibile con l'abbondanza di edera presente in sito, specie della quale sembra essere presente anche un abbozzo di frutto incastrato nella suola della scarpa sinistra, anche se poco riconoscibile. Il materiale raccolto dalle scarpe sembra quindi indicare ragionevolmente un calpestamento del suolo di Resinovich Liliana del sito e delle vie di accesso allo stesso. Elementi di incertezza sono legati al cattivo stato di conservazione di alcuni frammenti vegetali, che tolti dalla scarpa sono stati messi in una provetta umida e non hanno mantenuto la forma originale. 

Ulteriore conferma potrebbe essere ricercata con I`utilizzo di tecniche molecolari (Dna vegetale) per stabilire con maggior confidenza l'attribuzione alle specie presenti in loco. Per completezza si aggiunge che le specie rinvenute nel boschetto e quindi sulle scarpe del cadavere sono compatibili con altri siti presenti nel comprensorio di San Giovanni ma anche con altri siti urbani di Trieste. Tuttavia, Ia combinazione dei frammenti vegetali e di suolo ritrovati costituiscono un elemento di unicità che suggerisce la conclusione che Resinovich Liliana possa aver percorso i tratti della via di accesso al sito in cui è siato ritrovato il corpo privo di vita. 

Venerdì 27 aprile "No comment". Arriva l'ordine di non parlare con gli organi di informazione. Il suggerimento parte dagli inquirenti e arriva al consulente informatico Nicola Chemello, incaricato di analizzare, dopo oltre quattro mesi, il contenuto dei telefoni cellulari di Liliana Resinovich. Tra i protagonisti di questa vicenda sono tanti i profili Facebook da analizzare e, in alcuni casi, sembrano riferirsi alla stessa persona; infatti, è come se in questa storia fossero tante, forse troppe, le vite da vivere e da analizzare. 

Sabato 21 maggio Nuove rivelazioni sul caso e sui rapporti tra Liliana e Claudio. In uno dei due cellulari appaiono le ricerche "come divorziare senza avvocato" e "quanto tempo per ottenere un divorzio". La donna avrebbe anche cercato online un appartamento dai 40 ai 60 metri quadrati a Trieste. Emerge poi un dettaglio significativo, vale a dire il numero di chiamate effettuate dalla Resinovich verso il marito e verso l'amante. Cinquecento nel primo caso, oltre 1000 con Sterpin. 

Venerdì 27 maggio "In relax pensando a domani, AM". Sono queste le ultime parole, in codice (e dove AM sta per "amore mio"), di un messaggio spedito da Liliana Resinovich a Claudio Sterpin il giorno prima della scomparsa. Era il 13 dicembre, Lilly era probabilmente in sauna insieme al marito Sebastiano e si stava rilassando pensando all'appuntamento del giorno dopo. Parole che contrastano con l'ipotesi del suicidio. Nel frattempo spunta la richiesta sempre più pressante del fratello Sergio alla Procura di poter visionare gli ultimi fotogrammi di Liliana, ripresi dalle telecamere nella zona di San Giovanni, elemento determinante per capire i movimenti della donna il giorno della sua scomparsa. 

Finora, stando a quanto dichiarato da Sergio Resinovich, nessun parente sarebbe stato chiamato a riconoscere quelle immagini. Sterpin dovrà chiarire perché non ha parlato prima delle cantine e delle soffitte... 

Mercoledì 13 luglio Domani ricorrono i sette mesi dalla scomparsa di Liliana. Interpellato da TriestePrima, l'avvocato Nicodemo Gentile ha fatto sapere che non ci sono novità. "Siamo in attesa delle ultime consulenze" ha affermato.

Martedì 9 agosto Secondo la perizia disposta dalla Procura, eseguita da Fulvio Costantinides e dal radiologo Fabio Cavalli, Liliana Resinovich si è suicidata ed è morta 2-3 giorni prima del ritrovamento del corpo, il 5 gennaio scorso nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste. La perizia non è stata ancora depositata in Procura. 

Sabato 13 agosto Secondo Gabriella Marano, Psicologa Consulente di Sergio Resinovich, fratello di Liliana, la perizia della Procura non chiarisce diverse questioni legate alla morte di Liliana Resinovich. Tra queste, l'anomalo contenuto della borsa, alcuni aspetti legati all'orologio e le ragioni del suicidio "con modalità tra l'altro roboanti, a pochissima distanza da casa, dopo aver consumato la stessa colazione della mattina della scomparsa". La consulente dunque annuncia: "Aspetteremo il deposito formale della consulenza e, una volta acquisiti tutti gli atti dell'indagine, faremo le nostre valutazioni". 

Lunedì 28 novembre Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, è stato ascoltato per un'ora e mezza dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Trieste. Al centro della convocazione di lunedì 28 novembre ci sarebbe, secondo quanto riportato, un "gomitolo trovato in un cassetto a casa di Sebastiano Visintin così simile al cordino legato attorno al collo di Liliana". Materiale che, secondo quanto detto nel servizio, non sarebbe saltato all'occhio in un primo momento, ma sarebbe comparso molto tempo dopo. Il cordino, inoltre, sarebbe stato consegnato agli investigatori proprio da Sebastiano. Secondo quanto trapela, gli investigatori avrebbero ripercorso tutte le sue dichiarazioni "per cogliere eventuali contraddizioni, una riesamina della sua versione dei fatti". Lilly è stata picchiata, l'inchiesta da rifare...

Giovedì 22 dicembre... 
L'avvocato della famiglia Resinovich, Federica Obizzi, ha potuto visionare le fotografie del cadavere della Resinovich e sostiene la presenza di una "popolazione di insetti" che al contrario non appaiono nella consulenza medico-legale depositata da Costantinides e Cavalli in Procura. "Se il dato entomologico fosse stato individuato, non sarebbe stato opportuno inserirlo proprio nella relazione finale, per confutare o confermare la datazione della morte della povera Liliana?" queste le parole della legale. 

Martedì 21 febbraio Dopo 427 giorni di indagini la Procura della Repubblica chiede l'archiviazione del caso. La tesi della pm Maddalena Chergia e del procuratore capo Antonio De Nicolo, è che Liiliana Resinovich si è suicidata. 

Venerdì 24 marzo Il fascicolo di indagine, integrato dalle richieste di opposizione del marito Sebastiano, del fratello Sergio e della nipote Veronica, plana sulla scrivania del gip Luigi Dainotti. Nel giro di qualche giorno si apprende che il gip ascolterà le parti il 5 giugno. 

Lunedì 5 giugno Dopo circa tre ore nelle quali sono state ascoltate le opposizioni, il gip Luigi Dainotti ha comunicato agli avvocati il rinvio della decisione "tra la fine di questa e l'inizio della prossima settimana". La decisione è attesa nella giornata di lunedì 12 giugno.

Martedì 13 giugno Il gip del tribunale di Trieste Luigi Dainotti ordina nuove indagini e respinge la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura giuliana. Venticinque punti (alcuni convincono gli investigatori, altri un po' meno), con l'iscrizione nel fascicolo dell'ipotesi di reato per omicidio volontario. E' questa la svolta che il gip ha voluto imprimere sul caso che continua a tenere con il fiato sospeso l'Italia intera. Le indagini - coordinate sempre dalla pubblico ministero Maddalena Chergia - continuano ad essere affidate alla Squadra mobile della questura di Trieste... 

*Ipotesi omicidio e le 25 richieste del gip: perché il caso Resinovich non è chiuso : 

LE MOTIVAZIONI... Ipotesi omicidio e le 25 richieste del gip: perché il caso Resinovich non è chiuso... 
Si va dalle tracce del DNA fino agli immobili di via Slataper 22 e via Giulia 34 dove Claudio Sterpin sostiene di aver incontrato più volte Liliana. Accolte quasi tutte le richieste delle opposizioni. Chiavi, hard disk, nuove convocazioni in questura, verrà preso il DNA anche a Fulvio Covalero e Piergiorgio Visintin, verranno sentiti gli amici sulla fede nuziale, sulle migliaia di euro di contanti presenti in via Verrocchio e molto, molto altro. Ecco perché il caso non è chiuso...
TRIESTE - "Proprio dall'attenta attività di verifica del materiale probatorio sono venuti dagli opponenti notevoli spunti di indagini ulteriori, il cui espletamento appare utile e necessario per poter chiudere la fase delle indagini preliminari". C'è l'ipotesi di reato per omicidio nella disposizione di nuove indagini da parte del gip Luigi Dainotti, nel caso della morte di Liliana Resinovich. "Cause e l'epoca della morte" rappresenteranno il focus delle nuove attività, che rimarranno in mano alla Squadra mobile della questura giuliana coordinata dal pubblico ministero titolare del fascicolo, Maddalena Chergia. "Un ulteriore sforzo investigativo" lo definisce il gip, nel dispositivo inviato dalla procura agli organi di informazione e che fissa il nuovo termine (considerato meramente indicativo "per la complessità") per le indagini tra sei mesi. La vita di Liliana al setaccio Nelle quattro pagine in cui Dainotti elenca le attività da svolgere (25 punti in totale) c'è quasi tutto ciò che era stato richiesto dalle opposizioni. Una nuova consulenza medico legale, la possibile riesumazione del cadavere, l'analisi sulle lesioni riscontrate sul volto della sessantatreenne e la loro origine, l'analisi della frattura al naso, la misurazione dell'enzima per verificare l'ipotesi del congelamento o raffreddamento del cadavere, oltre allo sviluppo della rigidità cadaverica nei casi di congelamento. Inoltre, il gip vuole vedere chiaro nella vita di Liliana. Per questo motivo ha chiesto che vengano acquisiti tutti gli accounts in uso alla donna (compresi i Cloud e le mail), vengano svolte attività di verifica delle celle telefoniche che ricoprono l'area del ritrovamento del cadavere "con particolare riferimento ai soggetti attenzionati", e si acquisiscano tutti i dispositivi in uso a Sebastiano Visintin e Claudio Sterpin (come anche la GoPro del marito). 

Tutti i soggetti attenzionati Luigi Dainotti ha chiesto che si analizzino i tabulati in uso a Sebastiano Visintin, Claudio Sterpin, Fulvio Covalero, Piergiorgio Visintin (il figlio di Sebastiano) e di tutti gli altri soggetti attenzionati, attraverso Ascom Tems o Nemo Outdoor (strumentazione capace di collocare in maniera precisa la posizione dell'utilizzatore). Vengono accolti i dubbi sull'orario delle telecamere della scuola di polizia di via Damiano Chiesa, come pure quello registrato dall'autobus della Trieste Trasporti, la mattina del 14 dicembre 2021. Si passa poi alle tracce genetiche. Viene chiesto che si facciano nuovi approfondimenti sul DNA ritrovato sul cordino e le tracce rinvenute sugli slip, sulla bottiglietta e sui prelievi subungueali. Viene chiesto inoltre il prelievo del DNA anche a Piergiorgio Visintin e Fulvio Covalero, fino ad oggi rimasti fuori dalle analisi genetiche. Si chiedono dettagli sull'impronta guantata "in trama di tessuto" e più in generale sul guanto rinvenuto sulla scena. Hard disk, soldi, cantine e soffitte Dalla quindicesima richiesta in poi si vira sugli hard disk, sulle relazioni di Liliana e le testimonianze dei suoi amici o presunti tali. L'hard disk che Sebastiano Visintin consegna ai cosiddetti "amici di Romans" Laura Grassi e Giuseppe Gramegna va analizzato "in modo completo". Sergio Resinovich, Gabriella Micheli e Sebastiano Visintin devono chiarire le circostanze del ritrovamento della fede di Liliana Resinovich. Tranne Sergio, la Micheli, Visintin, Grassi e Gramegna dovranno fornire informazioni circa la presenza di contanti nell'abitazione di via Verrocchio. Dopo le richieste informatiche si passano al setaccio le chiavi consegnate da Sergio in questura e quelle sequestrate dalla Mobile il 29 dicembre 2021, per osservare la loro compatibilità con la soffitta di via Slataper 22 e del vano magazzino di via Giulia 34. Il gip chiede infine che Claudio Sterpin spieghi i motivi per i quali "non abbia fatto menzione agli inquirenti" delle cantine e soffitte. Insomma, il caso di Liliana Resinovich non è chiuso...

 ... C O N T I N U A ...    ma forse non  ci arriveranno mai ...

  X ME CMQ IL CASO SAREBBE GIÀ CHIUSO E RISOLTO...  

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