Rita Poggi, madre della giovane Chiara uccisa quasi 7 anni fa, prima dell’inizio del processo ha rivolto qualche parola ai giornalisti accalcati davanti al Tribunale di Milano:
Oggi, dopo 7 anni, è il giorno della verità. Sono speranzosa e ho fiducia, ma non cerco un colpevole. Cerco il colpevole.
E’ partito questa mattina in tribunale a Milano il nuovo processo d’appello a carico di Alberto Stasi, dopo che la Corte di Cassazione nell’aprile dello scorso anno annullò l’assoluzione che era stata confermata in secondo grado per rivalutare tutti gli indizi raccolti nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi.
Oggi, a quasi sette anni da quel barbaro delitto, l’unico imputato torna alla sbarra per la quarta volta. Il processo, partito alle 9 di oggi, si sta svolgendo a porte chiuse davanti ai giudici della terza corte d’assise d’appello di Milano.
C’è molta attesa per quello che succedere nel corso di questo nuovo processo che si preannuncia come l’ennesima battaglia di perizie. L’avvocato di parte civile, Gianluigi Tizzoni, ha già annunciato che presenterà ai giudici le memorie che contengono la richiesta di ripetere accertamenti e di acquisire nuovi testimoni per trovare l’assassino di Chiara.
L’avvocato chiederà anche che venga fatta direttamente in casa Poggi, il luogo del delitto, la prova della camminata destinata a chiarire se Alberto potesse o meno scoprire il corpo senza vita di Chiara senza sporcarsi le scarpe sulle macchie di sangue, che poi è uno dei punti più oscuri di questo calvario giudiziario.
Chiederemo che le prove vengano fatte in modo più completo e con metodi nuovi che possono dare risultati più precisi su i ben otto indizi a carico di Stasi che la Cassazione ha chiesto di valutare in modo unitario.
La difesa del giovane, invece, chiederà che le istanze presentate dall’avvocato di parte civile vengano respinte:
Tutti i punti sono già stati oggetto di verifiche plurime e complete nel processo di primo grado. Nel caso, noi siamo pronti a controbattere con i nostri consulenti, ma non ci sono nè potranno emergere elementi nuovi.
Alberto Stasi si è sempre dichiarato innocente e in una recente intervista ha ribadito la sua estraneità ai fatti e la convinzione che anche questo nuovo processo proverà la sua innocenza:
Gli argomenti contro di me sono sempre gli stessi. Non li ho mai temuti e non c’è ragione di temerli adesso. Sono stato scarcerato da un giudice e sono stato assolto in primo e in secondo grado. Adesso, come le altre volte, torno davanti alla Corte con la coscienza pulita di chi non ha fatto niente. E in più ho in tasca anche l’assoluzione per l’altro processo.
Il processo prosegue.
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